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ARCTURUS: ASPERA HYEMS SYMFONIA/ CONSTELLATION/ MY ANGEL

data

14/11/2002
95


Genere: Avantgarde Black Metal
Etichetta: Candlelight Records
Anno: 2002

Sulla scia del successo riscosso da "The Sham Of Mirrors" la Candlelight ha pensato di ristampare, quelli che sono stati i primi passi discografici di Sverd & C., scelta quantomai opportuna dato che questo materiale era ormai introvabile da parecchio tempo e frutto di gratuite speculazioni alle spalle di fans vecchi e nuovi.

Ecco quindi che in unico cd troviamo uniti "My Angel", "Constellation" e "Aspera Hyems Symfonia", opere di cui mi occuperò in quest'ordine, sulla base del loro anno d'uscita. "My Angel" uscì come sette pollici su Putrefaction Records nel lontano 1991; la formazione degli Arcturus ai tempi constava solo di Sverd (chitarra e tastiere), Hellhammer (batteria) e tal Marius (voce e basso) che verrà allontanato dopo quest'uscita causa gravi problemi personali. La musica della band era ben lontana dalla forma attuale, si trattava di una sorta di death molto rallentato accompagnato da tastiere e dai lamenti vocali del singer. Sentire oggi brani come "My Angel" o "Morax" in certi momenti un pò noiosetti e ingenui, può far tenerezza, ma non bisogna dimenticare la valenza storica di questi pochi minuti di musica, dato che nel 1991 di gruppi che suonavano in questo modo ce n'erano ben pochi. In ogni caso mentre "My Angel" appare come una lenta e tastieristica marcia funebre per un amore perduto, "Morax" mostra invece una certa vena oscura ed ossianica che la rende molto affascinante.

Dopo l'uscita di "My Angel" e l'abbandono di Marius, gli Arcturus vissero un periodo di smarrimento, anche a causa dei molteplici impegni di Hellhammer con i black gods Mayhem; ma Sverd, nel frattempo, non rimane inattivo e prepara con cura i brani dell'uscita successiva, ossia "Constellation". Questo mini cd uscito per la Nocturnal Art di Samoth (chitarra degli Emperor) nel 1994, vede una formazione rinnovata, un'evoluzione netta del suono e dello stile della band, oltreche una maturità compositiva maggiore.

Nella line up degli Arcturus a Sverd ed Hellhammer si aggiungono il vocalist Garm (voce degli Ulver), il bassista Skold e alle chitarre il già citato Samoth. La musica cambia pelle, trasformandosi in un black progressivo ed orchestrale mai troppo veloce e dominato dalle tastiere di Sverd; le composizioni qui contenute mostrano una band già matura e soprattutto con qualità tecniche e compositive di tutto rispetto. Non è un caso che i brani qui contenuti ("Raudt Og Svart", "Icebound Streams And Vapours Grey", "Naar Kulda Tar", "Du Nordavind") verranno ripresi e migliorati nel cd d'esordio.

"Constellation", diventa un piccolo caso nell'underground norvegese (anche perchè stampato in sole 500 copie) tanto che intorno al nome Arcturus si crea da subito un alone di leggenda, che porta la band a diventare la punta di diamante del panorama avantgarde black che ancora era agli albori.Questa uscita permette anche agli Arcturus di ricevere le prime offerte da label di un certo livello, anche se la band deciderà alla fine di firmare per l'inglese Misanthropy (label ai tempi molto discussa per la pubblicazione dei dischi del famigerato Burzum); il risultato è l'uscita nel 1995 del primo capolavoro della band norvegese: "Aspera Hyems Symphonia".

Nella sua versione originaria il cd si presentava con un elegantissimo digipack dall'artwork assai raffinato, ma a lasciare di sasso, ancora una volta, era la musica: tutto quello che era espresso in "Constellation" viene portato ad un livello superiore, grazie anche ad un ulteriore miglioramento tecnico dei nostri. Il sound degli Arcturus diventa un black completamente stravolto da strutture progressive guidate con maestria da Hellhammer e da una cascata di sgargianti tastiere pilotate da Sverd, mentre su tutto domina Garm con efficaci screaming e clean vocals.

La formazione è la stessa di "Constellation" salvo la sostituzione di Samoth (nel frattempo incarcerato per aver arrostito alcune chiese) col talentuoso Carl August Tidemann fresco di diploma al G.I.T. e intento a duellare con Sverd per tutto il corso del disco. Qui si può parlare di vero e proprio capolavoro, dall'iniziale "Whence And Whither Goest To The Wind" maestosa ed emozionante, si passa per la malinconia rabbiosa di " The Bodkin And The Quietus" per arrivare all'orgia barocca di "Du Nordavind" e "Fall Of Man". Ma ogni brano di "Aspera Hyems Symfonia" sarebbe degno di menzione, data la qualità elevatissima della tracklist. In questa ristampa la band ha poi deciso di risuonare alcune parti oltreche remixare il tutto, ma tale operazione, per fortuna, pur lasciando un pò sbigottito chi già conosceva la versione originale, non ne pregiudica la godibilità e l'atmosfera.

Oltretutto vengono aggiunti due inediti risalenti alle sessions di registrazione di tale cd: "Cosmojam" è poco più di un intermezzo superfluo, ma "The Deep Is The Skies" è un brano grandioso ricco di virtuosismi e soluzioni sonore affascinanti, degno di apparire nella tracklist originaria di "Aspera Hyems Symfonia".

In conclusione, un operazione di recupero quantomai gradita, ed un acquisto essenziale per chi ama gli Arcturus ma non possiede tali gioielli, per chi, invece, non ha mai ascoltato la band norvegese può essere un ottimo modo per conoscere uno dei gruppi più geniali ed originali degli ultimi dieci anni.

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