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AMON AMARTH: The Great Heathen Army

data

02/08/2022
75


Genere: Viking Heavy Metal, Melodic Death Metal
Etichetta: Metal Blade Records
Distro: Sony
Anno: 2022

Gli Amon Amarth hanno focalizzato il loro percorso artistico, sia a livello musicale che d'immagine, sulla figura dei vichinghi, sulla loro storia e  cultura, tanto che questi sono di fatto ormai protagonisti della maggiore parte della loro produzione discografica. Volendo utilizzare nei loro confronti dunque un'etichetta come quella di "viking metal", sappiamo però anche come il gruppo svedese si sia man mano allontanato da un approccio più canonico del genere, accogliendo invece aperture anthemiche e sonorità heavy metal più classiche. Alla luce anche del successo sempre crescente riscontrato con gli album più recenti, era pressochè scontato che gli Amon Amarth avrebbero proseguito su questa scia con il nuovo "The Great Heathen Army", la cui lavorazione è iniziata a seguito dell'interruzione forzata del loro tour mondiale nel 2020 a causa della pandemia (allora si trovavano in Sud America) e sarebbe stato anzi forse persino piuttosto ingenuo pensare che, allo stato attuale, la band sarebbe potuta tornare su sonorità più extreme. Chi rimane sempre in attesa di un disco come quelli del loro primo periodo o di un nuovo "With Oden On Our Side" (o di altri titoli che potremmo citare, grosso modo fino a "Surtur Rising"), non troverà dunque di certo appetibile questo nuovo album. Se consideriamo invece l'attuale corso della band, tutto sommato "The Great Heathen Army" si assesta come un disco alquanto godibile: magari non possiamo considerarlo un capolavoro, ma effettivamente ogni brano riesce ad essere riconoscibile anche dopo pochi ascolti e presenta sue peculiarità. A proposito della tracklist, la band ha reso noto come ci siano state molte discussioni sui singoli da scegliere per i video e in effetti da parte nostra, se avessimo dovuto scommettere, probabilmente avremmo immaginato scelte diverse: ad esempio brani come "Heidrun", "Find A Way Or Make One" o "Dawn Of Norsemen" ci sembrano forse più rappresentativi dell'album e delle attuali coordinate stilistiche degli Amon Amarth. La scelta alla fine è ricaduta invece su "Get In The Ring", una canzone che si discosta dalle tematiche vichinghe (riguarda invece combattimenti su un ring) e sulla titletrack (che narra l'invasione dei Vichinghi della Gran Bretagna nel 865 d.C.), che però a nostro avviso è meno incisiva rispetto agli altri brani citati. Per quanto riguarda le altre tracce, "Oden Owns You All" è un brano più cadenzato, che sembra voler raccogliere qualche reminiscenza più estrema, ma che a dire il vero non convince particolarmente, mentre "Saxons And Vikings" vede come ospite Bill Byford dei Saxon, il quale si rende protagonista di un bellissimo duetto con Johan Hegg. Ancora, "Skagul Rides With Me" è una canzone alquanto diretta e con un refrain orecchiabile mentre, nella conclusiva "The Serpent's Trail", la band esplora aspetti più esoterici della cultura vichinga, con un approccio un po' più dark rispetto al resto dell'album, affatto banale. Insomma, "The Great Heathen Army", come dicevamo, è un album dove ogni brano ha un suo ruolo e delle sue caratteristiche ben precise, che però nell'insieme risulta molto ben bilanciato tra le varie parti e che suona molto bene, grazie anche all'ottimo lavoro alla produzione, mixaggio e mastering da parte di Andy Sneap. Riteniamo dunque che, chi ha apprezzato dischi come "Deceiver Of The Gods", "Jomsviking" e "Berserker" non rimarrà deluso da questo nuovo full-length, che magari potrebbe sembrare scontato sotto diversi profili, ma bisogna altresì riconoscere come la band abbia dimostrato, invece, senza per forza doversi reinventare da capo, di saper presentare ancora una volta un disco solido e credibile.

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