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AFTER FOREVER: INVISIBLE CIRCLES

data

19/08/2004
70


Genere: Symphonic Gothic Melodic Dark Metal
Etichetta: Transmission
Anno: 2004

Il terzo album degli After Forever conferma quanto emerso all'indomani della pubblicazione del mini "Exordium" di fine 2003. Purtroppo, la fuoriuscita di Mark Jensen dal gruppo olandese ha portato una fase di stallo e vacanza creativa che la sola Floor non è riuscita sino ad ora a colmare. "Invisible Circles" prosegue il discorso iniziato con il menzionato "Exordium" proponendo uno stile musicale che si discosta dall'armonia musicale dei primi due full lenght. Nel complesso dell'intero album, si nota chiaramente una netta frattura ideologico-musicale, con due direttrici principali che raramente trovano un punto d'incontro o un compromesso comune. Per dirla in altre parole, nella musica di "Invisible Circles" si percepisce il lato aggressivo della musica della band, che spesso si dirige verso territori più power a-la Nightwish che non classicamente gothic...si legge chiaramente l'elemento su cui la stessa band punta tutto, ossia la voce -sempre più messa in primo piano- di Floor, che si esibisce non solo come semplice soprano, ma si articola in ambientazioni narrative e teatrali. Quello che manca, però, è il collante di tutto...quel gusto tutto particolare che ha donato un'anima ai due capolavori precedenti. In pratica, manca il tocco unico di Mark Jensen, soprattutto a livello compositivo, di idee e di articolazioni musicali. A livello di singoli brani, la melodia rimane sempre in primo piano e le classiche strutture growl / female clean vocals, trovano più di un momento di protagonismo. Le 12 canzoni che compongono l'album in questione sono legate tra loro da un concept basato sulle annotazioni che una ragazzina di 14 anni, appone sul suo diario (potete leggerne i contenuti direttamente nel booklet); tra queste, quelle che maggiormente spiccano per bellezza ed intensità sono la coinvolgente "Between Love And Fire", la ricca di aperture "Two Sides" e la classica (in stile After Forever) "Life's Vortex". Tra i vari brani c'è posto anche per la lenta e pianistica "Eccentric", un brano molto intimista dove la brava Floor mette ancora una volta in mostra le sue grandi doti canore, disimpegnandosi in una prova che ricorda molto la sua collega e connazionale Sharon Den Adel dei Within Temptation. La chiusura di questa trattazione è riservata ad un quesito: sapranno, gli After Forever, ritrovare la strada così faticosamente tracciata dai primi due capolavori "Prison Of Desire" e "Decipher", o dovremo abituarci a vederli confondersi con le tante sinfo-power band con cantante soprano? Io spero di più nella prima evenienza!

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