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PARADISE LOST: 'No Celebration', la biografia ufficiale

Cupe e malinconiche origini, sedici album in studio, ognuno approcciato “come se fossimo una band differente”, queste le premesse del lavoro di un gruppo iconico, i Paradise Lost, che da Halifax, nel West Yorkshire, ha saputo conquistare il lato oscuro dei cuori di tantissimi fan e musicisti di tutto il mondo. Questo titolo del giornalista americano David E.Gehlke, che esce in una versione aggiornata e con aggiunta di un nuovo capitolo completo di nuove immagini, rende giustizia alla carriera del gruppo gothic, death metal-doom per eccellenza. Inoltre questo lavoro è nato grazie alla collaborazione dei membri della band e rappresenta quindi l’unica biografia ufficiale dei Paradise Lost. Gli esordi in studio, di fine anni Ottanta, vengono pubblicati con la Peaceville, casa discografica britannica dalle radici DIY che si muove nello stesso milieu della più famosa Earache (già etichetta dei Napalm Death)", ma la band pensa già di superare le sue sonorità standard death e doom metal. Con Gothic (1991), album dalle atmosfere permeate di tristezza, l’evoluzione è completa e i Paradise lost fondano un nuovo genere: il gothic metal che ispirerà band come Katatonia o Anathema. Escono in rapida successione anche Shades of God e Icon seguiti da Draconian Times con l’etichetta Music For Nations. Sarà poi tempo di una parantesi elettronica (à la Depeche Mode) con i due album: One Second (è il 1997) e Host che però non soddisferà né la critica, né i fan, né la band che vive un periodo complicato. Al netto delle crisi il successo ottenuto anche con i tour live li porta a firmare con la tedesca Emi Electrola grazie alla quale esce Believe in Nothing (2001) che tuttavia non piacque alla stampa di settore. Si stima che i Paradise Lost abbiano venduto due milioni di album in tutto il mondo. Qualche anno più tardi senza perdere smalto e con trent’anni di carriera da festeggiare, il gruppo realizzerà il suo disco “più pesante di sempre”, ovvero Medusa (Nuclear Blast, 2017). Questa nuova edizione ampliata del lavoro di Gehlke arriva ai giorni nostri poiché nel 2020 esce il nuovo album Obsidian sempre per Nuclear Blast.

Prefazione di Karl Willetts dei Bolt Thrower
Traduzione Stefania Renzetti

In libreria dal 31 Agosto 2024
25 euro, 424 pagine illustrate
Edizioni Tsunami
Collana Gli Uragani (63)


David E. Gehlke scrive di metal dal 2002 e ha collaborato con riviste come Throat Culture, Snaggletooth e Metal Maniacs. Dal 2007, ­ fino alla sua chiusura nel 2013, ha ricoperto il ruolo di editore di Blistering.com, una delle prime webzine hard rock e metal del Nord America. Oggi scrive per Dead Rhetoric e collabora regolarmente con Blabbermouth.net alla sezione notizie. Nel 2017 David ha pubblicato il suo primo libro, Damn the Machine – The Story of Noise Records, che racconta la clamorosa ascesa e caduta di una delle case discografi­che più innovative del metal europeo. Attualmente risiede a Pittsburgh, in Pennsylvania, con sua moglie Ashley e due cani, Goji e Mochi.

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