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WILD SIDE

Nati da poco ma con un curriculum di date live già sostanzioso, i Wild Side sono senza ombra di dubbio una delle sorprese più positive del nuovo panorama hard-rock nostrano, guidati nel doppio ruolo di cantante/chitarrista dal talentuoso artista inglese Richie Newport. Hardsounds li ha incontrati per voi poco prima del Tradate Iron Fest 2005, proponendovi l'intervista solo ora a causa di alcuni problemi tecnici occorsi al supporto utilizzato per la registazione; ecco l'intervista... Allora ragazzi, direi di iniziare presentando al meglio i Wild Side ai nostri lettori: dove, quando e ad opera di chi nasce la band? Richie: La band è nata all'inizio del 2004 da un incontro tra me e Alex Quadrelli, che ha dato il via all'esperienza denominata "On The Road". Successivamente lo stesso Alessandro mi ha introdotto Max Passerini, che in uno stretto giro di boa è stato reclutato per ricoprire il secondo ruolo di chitarrista, seguito a breve anche dall'ingresso di Marco Stefani alla batteria; da lì sono nati i Wild Side. Alex: Siamo quindi attivi da poco più di un anno. Quali sono stati i propositi e le motivazioni che hanno dato il via al progetto in questione? Richie: Inizialmente siamo partiti con l'idea di muoverci in qualità di gruppo cover, con l'intento di girare l'Italia suonando. Successivamente l'affiatamento raggiunto ci ha portato a tentare di scrivere alcuni pezzi originali, che speravamo di risaltare a dovere inserendoli sapientemente in scaletta accanto ai successi immortali del rock. Alex: L'idea era quello di donare ai nostri pezzi anche il giusto spirito, tanto che abbiamo deciso di cambiare il monicker della nostra musica da "rock 'n' roll" a "fuck 'n' roll"; certo il termine in sé può sembrare un tantino ridicolo, ma vuole evidenziare in maniera decisa l'unione dell'elemento rock con quello più spiritoso e goliardico del termine "fuck", così da trasmettere dal principio l'energia ed il divertimento spontaneo che un nostro show dal vivo può rappresentare. Parliamo singolarmente delle vostre influenze musicali: da quali filoni e generi musicali proviene ciascuno di voi? Alex: Anche per me l'hard-rock è sempre stato un genere che ho sentito nel sangue, sino da dieci anni fa in cui ho iniziato a suonare. Nel periodo adolescenziale sono stato toccato anche da alcuni generi che spopolavano al momento, facendomi prendere da nomi come i Metallica prima e gli Stratovarius poi, motivo questo che mi ha portato a far parte anche della formazione degli Holy Gates, che nella nostra zona sono piuttosto conosciuti. Il cuore però alla fine si è fatto sentire, indirizzandomi a poco a poco verso quell'hard-rock di cui ora sono fiero portavoce. Max: Sono nato con l'heavy metal anni fa, sviluppando questo genere all'interno di una band locale. Pian piano mi sono evoluto, e mi sono spostato verso sonorità di stampo acustico, cosa che mi ha permesso di girare la lombardia con il trio dei Crazy Trip. Alla fine però, dopo molti anni, ho raggiunto quella che era la mia vera strada, e cioè quella dell'hard-rock. Marco: Ho iniziato a suonare nel '99, buttandomi dapprima a disimpegnarmi con progetti di stampo hardcore melodico, come ad esempio i Raw Power con cui ho suonato. Dopo alcuni mesi ho preferito spostare le mie coordinate musicali, e ho raggiunto i Litio con i quali abbiamo registrato anche un pezzo inserito in una compilation della Sony. Una volta abbandonata anche questa esperienza ho incontrato i Wild Side, è stato feeling a prima vista sia coi miei attuali compagni di viaggio, sia con il genere musicale a cui siamo improntati. Parlando invece dei pezzi di vostro repertorio, c'è qualche band a cui vi ispirate dal punto di vista stilistico e musicale durante la composizione? Richie: Il nostro songwriting è ovviamente relazionato, anche involontariamente, a tutto ciò che noi ascoltiamo di solito: eccoti quindi spuntare qua e là all'interno dei pezzi riferimenti a nomi storici come Ac/Dc, Whitesnake, Queensryche e Ozzy Osbourne. Un hard-rock che sa muoversi con padronanza a cavallo tra le epoche dei 70/80 quindi... Alex: Proprio così, siamo partiti rispolverando quello che è il tempo di origine dell'hard-rock che conosciamo ora, addentrandoci pian piano anche all'interno del decennio successivo con una specie di evoluzione. Questi elementi sono visibili ad esempio nell'accostamento di alcune parti sonore nei pezzi, come delle ritmiche con dei boogie riadattati però con uno spirito più al passo coi tempi. Quali sono le tematiche che prediligete trattare nei vostri testi? Richie: La ribellione e lo spirito libero tipico del rock sono forse uno dei fattori trainati dei nostri testi, come nella miglior tradizione delle sonorità hard. Anche il lato delle vere esperienze di vita delle persone è molto presente nel nostro universo, così come l'analisi dell'universo dei semplici rapporti quotidiani tra le persone. A breve calcherete il palco dell'atteso Tradate Iron Fest, dividendolo con alcuni dei nomi più in voga della scena hard-rock attuale e passata: quali sono le vostre aspettative a riguardo? Alex: La prima sensazione che ci invade è quella di un'euforia pura, consci del fatto che un trampolino di lancio come quello del TIF 2005 è un qualcosa che ogni band desidererebbe avere; certo anche la paura di sfigurare di fronte a nomi di livello di Axel Rudi Pell e Gotthard è notevole, ma sono sicuro che riusciremo a superare il test con la giusta carica che ci compete. Richie: La speranza è ovviamente che qualche addetto ai lavori si accorga del nostro operato, proponendoci qualche collaborazione interessante che possa sfociare in qualcosa di importante. Quante sono state le date dal vivo che vi hanno visti protagonisti sin qui, e quanto conta per voi la possibilità di esibirvi on-stage? Max: In poco più di un anno abbiamo raggiunto circa venticinque concerti, cosa comunque alquanto strana per un gruppo hard-rock, visto che il genere in Italia oggi non ha certo vita facile. Di certo l'attività live aiuta la band a rafforzare la propria unione e a guadagnare la necessaria esperienza dal punto di vista musicale e confidenziale, che ti aiuta sul palco ad essere più sciolto nei movimenti e sicuro nell'esecuzione dei pezzi. La dimensione live per noi è fondamentale, ci ha dato molto e noi cerchiamo sempre di dare il massimo. Tra l'altro le date sarebbero potute essere molte di più, ma si sono ridotte a causa di alcune cancellazioni non dipendenti dalla nostra volontà. Parlando della scena hard-rock e dei generi limitrofi, come la vedete oggi? Qual'è l'approccio dei locali nel momento in cui vi proponete come gruppo dedito a questo genere musicale? Richie: la scena italiana, relativamente all'hard-rock, risulta alquanto complicata da conquistare, visto che non esiste un grandissimo seguito verso questo tipo di sonorità. Tra l'altro è molto interessante avere tu Richie come termine di paragone, visto che hai avuto la possibilità di seguire l'evoluzione di questo genere anche all'estero, constatandone le differenze con quelle del nostro paese... Richie: La differenza fondamentale è che qui in Italia non esiste un gran background dedito a questo stile musicale, con ovvio e marcato razionamento del business verso coloro che se ne fanno portavoci. La cultura italiana è improntata su una conoscenza a 360° della musica ma molto superficiale, cosa che ovviamente ti porta difficilmente a farti interessare di generi come lo street e via dicendo. Max: E' per questi motivi che Italia la vita è particolarmente complicata per gli artisti che si dedicano a progetti differenti dal classico e sempliciotto pop-rock, chiudendo molte porte magari anche a nuove leve dalle interessanti potenzialità. Dov'è nato il monicker Wild Side? Chi ne è stato l'ideatore? Richie: L'idea è stata mia, ci sono già altri gruppi con il nostro stesso nome sparsi per il mondo, ma i veri Wild Side siamo noi! (risate) Alex: Il termine richiama comunque senza ombra di dubbio una canzone dei Motley Crue, cosa che ti dovrebbe aiutare a capire il target sonoro a cui ci ispiriamo, e che contemporaneamente identifica alla perfezione il nostro modo di percepire la musica, partendo proprio dal lato selvaggio. Ok ragazzi, grazie a voi per la vostra disponibilità, e lasciamo a tutti gli interessati un recapito a cui possono rivolgersi per rintracciarvi! Vi aspettiamo sul nostro sito ufficiale , e ricordatevi: fuckin' rock 'n' roll!!!

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