OPETH
E' un lapidario Martin Mendez, bassista della fenomenale band svedese degli Opeth, quello che, accartocciato su una sedia del Rolling Stones di Milano, è forzato a rispondere alla raffica di domande preparate dal vostro Pierre di fiducia. Nonostante i miei sforzi ad incitarlo a parlare, Martin si è dimostrato un osso duro e non si è concesso il lusso di sprecare le sue parole ai microfoni di Hardsounds. Provare per credere... Prima di iniziare, vorrei chiederti come sta Martin Lopez. Quando ritornerà a suonare? Le cose vanno molto meglio… ma non sappiamo ancora quando lui potrà tornare a suonare con la band. Il nuovo album “Ghost Reveries” viene dopo la doppia release di “Deliverance” e “Damnation”, due album distanti ma molto vicini tra loro. Puoi parlarmi del processo evolutivo che ha portato da quei due album a questa nuova vostra opera? Non saprei cosa dirti, il nostro processo compositivo è molto spontaneo e naturale. Non vogliamo fare album tutti uguali ed è naturale che ne escano fuori anche canzoni diverse… poi, ora abbiamo anche un nuovo membro nella band che ha portato altre nuove sonorità all’interno del gruppo. L’ingresso di Per Wiberg ha portato una ventata di novità nel vostro sound; trovo molto gustoso quel sapore '70s donato dalle tastiere di Per. Si, infatti Puoi dirmi di più? Avevamo alcune tastiere nei precedenti album ma è dal tour di “Damnation” che Per è entrato a far parte attiva degli Opeth, iniziando a suonare anche sui brani heavy del nostro repertorio ed il sound che ne è uscito fuori è risultato altrettanto naturale. Considera che lui suona in modo sostanzialmente diverso dalla maggioranza degli altri tastieristi metal, perchè lui sente la musica in modo diverso! Mi dai una tua rapida impressione in merito a tutta la vostra discografia? …di tutti i dischi? Fai tu, puoi anche solo dirmi quale è quello che preferisci! Mah, direi “Still Life” anche se sono legato ad ogni album della band, dal primo all’ultimo. Sono passati tanti anni dal vostro primo album. Avete cambiato abbastanza il vostro stile musicale. Quali altre sorprese avete in serbo per il futuro? Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Non lo so…sul serio, non lo so proprio. Ponete tutte le vostre attenzioni al solo presente? Si, totalmente. Ora ci dedicheremo a questo tour, poi si vedrà… al momento non sappiamo nulla, non so dirti di più, credimi. Mi confermi, però, che la vostra linea è quella di sperimentare ed evolvervi continuamente… E’ quello che abbiamo cercato di fare sino ad ora, quindi penso che continueremo così! Siete entrati a far parte di una grande casa discografica, la Roadrunner, come vi sentite adesso che avete molta visibilità? E’ cool! Più gente che viene ai nostri concerti, maggiore promozione, più attenzione verso la band… Avete passato un brutto periodo a fronte del fallimento della vostra vecchia etichetta discografica… Si, ma ora è tutto passato. Ho visto che vi siete subito integrati nella nuova etichetta, considerando che Michael, appena arrivato, ha partecipato alla compilation “Roadrunner United”. Si, ma quella è una sua cosa. Dovresti chiedere a lui. Avete appena finito il tour americano, come è andato? Come siete stati accolti? Il tour è andato benissimo e la gente ci ha accolti magnificamente. In America abbiamo tantissimi fan che stravedono per noi! Dici sul serio? Vista la tendenza, non credevo che li ci fosse un ritorno di fiamma verso il genere di musica che voi proponete. L’America è un grande Paese e c’è spazio per tutti. Il death è molto seguito e ad ogni nostro show abbiamo sempre avuto migliaia di persone… assolutamente è stato un grande tour. Non si è trattato del vostro primo tour negli U.S.A…. No, no. Credo che siamo all’ottavo! Voi siete anche grandi amici con i nostrani Lacuna Coil, con cui avete condiviso uno dei vostri ultimi tour in quel Paese… Si, loro sono dei bravissimi ragazzi e sono legato ad ognuno dei membri della band, ma anche a quelli della crew. Veramente delle care persone. Martin, abbiamo finito! Mi hai ‘esaurito’ le domande in soli 5 minuti! Vuoi aggiungere ancora qualcosa? (con un cenno di sorriso - nda) Non saprei. Ringrazio tutti i nostri sostenitori e spero che vi divertiate con i nostri show e con i nostri dischi.
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