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DELIRIUM X TREMENS

Cantori dellle loro terre, veterani dell'undeground italiano, i bellunesi Delirium X Tremens, freschi della pubblicazione di un nuovo album che sta facendo chiacchierare la stampa, si raccontano in questa intervista. Il vostro nuovo album ha spiazzato molta gente, tra cui il sottoscritto. Raccontateci la sua genesi... Belo Dunum – Echoes From The Past è il frutto di 3 anni di duro lavoro. Dopo l’uscita di CreHated From No_Thing nel 2007 abbiamo suonato molto dal vivo per promuovere l’album e per farci conoscere. Nel contempo abbiamo iniziato a pensare al suo successore, a livello musicale dopo aver iniziato a comporre ci siamo resi conto che avevamo intrapreso una strada che ci stava portando un pò indietro verso le origini del death metal in quanto le strutture dei pezzi erano un pò più semplici ma al contempo ci siamo resi conto che erano anche più efficaci e di maggior impatto rispetto al passato. Per quanto riguarda le tematiche poi abbiamo deciso di tornare ancora più indietro scavando nelle nostre radici, nelle radici della nostra terra e ci siamo resi conto che la cosa funzionava alla perfezione con il tappeto musicale che stavamo creando. A livello di arrangiamento nella fase finale della composizione però abbiamo lavorato in modo davvero accurato e quasi maniacale perchè tutte le parti non prettamente death metal come i violini, i cori, la fisarmonica e il flauto risultassero perfettamente inseriti nel nostro contesto musicale. E’stato un lavoro duro ma davvero appagante. Il disco è un concept album. Cosa ci dite a riguardo? Come ti dicevo il nuovo disco è un tributo che abbiamo voluto fare alla nostra terra d’origine e cioè il territorio di Belluno e dintorni, per chi non lo sapesse Belluno è una piccola cittadina incastonata nelle magnifiche Dolomiti ed è una città che nasconde una miriade di storie affascinanti e di leggende che niente hanno da inviadiare alla mitologia nordica o di chissà che altro paese. Il disco è sostanzialmente il diario di un Alpino morto nella prima guerra mondiale nelle trincee delle Dolomiti. Quest’Alpino racconta, nello svolgimento del disco, leggende e storie che gli hanno raccontato e che ha vissuto in vita oltre che episodi ai quali ha assistito come spirito in quanto accaduti dopo la sua morte. Troviamo quindi le leggende del Monte Teveròn, la leggenda della Càzha Selvàrega (la caccia selvaggia) presente anche nelle tradizioni di altri popoli europei. Sono poi raccontati il disastro della diga del Vajont dove hanno perso la vita 2000 persone o il mistero della morte di papa Luciani (nato a Canale D’Agordo in provincia di Belluno) rimasto in carica per 33 giorni e poi morto in circostanze a dir poco nebulose. Questo è lo scenario gelido e polveroso di Belo Dunum – Echoes From The Past (Belo Dunum sono le antiche parole celtiche da cui deriva il nome di Belluno) un disco che vi trasmetterà le sensazioni portate dai gelidi venti Dolomitici. Il sound del disco precedente è quasi storia, a cosa vi siete ispirati musicalmente per 'Belo Dunum'? Ma possiamo dire che con questo disco abbiamo cercato il più possibile di staccarci dalle nostre influenze e dal nostro passato musicale evolvendo il nostro sound verso una direzione il più personale possibile, il nostro obbiettivo è quello di creare un nostro suono vero e proprio. L’ispirazione più grande ci viene dalle Dolomiti, dai venti che soffiano dalle montagne e dai boschi intrisi di mistero e leggende ma anche dalle storie che hanno segnato indelebilmente il nostro territorio. Ho trovato molto 'ruvida' la produzione, come mai questa scelta? E’stata una scelta assolutamente voluta e ponderata assieme a Marino De Angeli dei Majestic Studios che anche questa volta sono stati la nostra scelta per la registrazione del disco. Come ti dicevo abbiamo scelto una produzione ruvida e calda che desse il più possibile una sensazione di naturalità al nostro disco questo perchè anch’essa si riallacciasse al concept dell’album e alla ricerca delle nostre origini. Ci siamo voluti staccare dalle produzioni iper patinate ed iper pompate che si sentono adesso ma che molto spesso danno una sensazione di freddo e trasmettono poche emozioni. Abbiamo registrato la batteria senza trigger o correzioni post registrazione e anche chitarre, basso, voce e strumenti tradizionali sono stati registrati con un occhio di riguarda al loro suono naturale. In questo momento in cui il cosiddetto "mondo globale" sta attraversando una crisi nerissima, pensate che la via giusta sia proprio il ritorno al "locale"? La crisi globale sta influenzando ognuno di noi in modo diverso e sta colpendo in modo sempre più profondo. Non so se tornare “al locale” sia la soluzione in questo momento certo è che conoscere le proprie origini e le proprie tradizioni è un bene perchè dalla saggezza dei nostri avi c’è solo da imparare e molte delle cose che negli anni sono state dimenticate a causa della fretta e di uno stile di vita “usa e getta” sono da riportare in vita e potrebbero essere utili per superare un momento così nero, anche perchè chi ci ha preceduto si è dovuto rialzare da catastrofi ben più spaventose come le due guerre mondiali dopo le quali non è rimasto davvero nulla e sono dovuti ripartire da zero. Cosa ne pensate della scena metal italiana? Credo che la scena italiana stia crescendo costantemente negli ultimi anni con un gran numero di band che si stanno facendo largo a livello mondiale, il problema principale in Italia purtroppo non è la mancanza di band valide (anzi tutt’altro) ma la mancanza di supporto da parte dei cosiddetti addetti ai lavori. Sappiamo benissimo quanto difficile sia per esempio riuscire a suonare in un grande festival italiano (ammesso che ve ne siano ancora) o quanto siano malmessi i nostri locali. Purtroppo suonare dal vivo è diventato sempre più difficoltoso e problematico ma non sarà certo questo che farà smettere di crescere i gruppi, il miglioramento in questi ultimi anni è stato costante e credo che il trend non si arresterà affatto anzi sarà in costante ascesa. Avete un tour in programma? Magari! No per il momento non abbiamo nulla di definitivo per le mani, alcune date singole, alcuni festival ai quali parteciperemo ma non un vero e proprio tour ma ci stiamo lavorando e speriamo di ufficializzare qualcosa nell’immediato futuro. Sarebbe una bella soddisfazione per noi. Dopo anni nell'underground cosa potete dire di aver imparato, anche a livello umano? Bella domanda. Beh abbiamo avuto l’onore e il piacere di suonare con moltissimi musicisti diversi e da molti di loro abbiamo potuto “rubare” qualcosa sia a livello prettamente tecnico che umano. Direi che la cosa più importante però che abbiamo imparato è che l’umilta e la collaborazione sono le cose più importanti in un movimento che deve ancora fare molto per crescere nonostante come dicevo prima il livello in costante ascesa. Volete dire qualcosa ai nostri lettori? Grazie a te per il supporto prima di tutto. Ai lettori dico che se volete farvi trasportare dal vento gelido delle Dolomiti tra miti leggende e storie realmente accadute ascoltate Belo Dunum – Echoes From The Past, per averlo è sufficente inviarci una mail a [email protected], oppure visitate il nostro nuovo sito ufficiale www.deliriumxtremens.com. Dimenticate il presente ed ascoltate il passato! Sta per arrivare la tempesta delle leggende!

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