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CHAOS CONSPIRACY

Premetto che riascoltando il vostro disco avrei dovuto darvi 'almeno' mezzo voto in più ma la fretta gioca questi scherzi a noi scribacchini, volete introdurmi il nuovo album? Indie rock makes me sick rappresenta l'inizio di un percorso che abbiamo intrapreso con l'entusiasmo che si ha nell'approcciarsi ad un qualcosa di nuovo e con la voglia di mettersi alla prova su un terreno non certo facile. Si tratta di un disco il cui intento è far scivolar via velocemente le tracce, lavorando su strutture semplici per immediatezza e allo stesso tempo elaborate nel songwriting. E' questa la direzione che abbiamo seguito e che stiamo estremizzando nel nuovo disco. Quali sono le principali differenze tra il nuovo disco e le produzioni precedenti? La più palese è l'assenza della voce. L'unico filo conduttore con il lavoro precedente a mio avviso è solo la nostra presenza in quanto strumentisti. Ma con un approccio molto diverso. Ci si prende molto sul serio quando si prova ma sempre con un altissima dose di ironia e sarcasmo. E penso che questo venga fuori dalla nostra musica. Diciamo che stavolta ci siamo semplicemente divertiti di più a realizzarlo. A che si deve la scelta di rinunciare al vocalist? Più che di una scelta, si è trattato di consapevolezza. Il feeling tra noi tre è sempre stato molto alto: "si parla poco di ciò che si suona". Poi c'è il fatto che alla fase compositiva i vari vocalist avvicendatisi hanno sempre partecipato poco o nulla. Ad un certo punto, all'ennesimo intoppo dettato da incompatibilità di intenti, ci siamo semplicemente resi conto di non dover risolvere il “problema” cercando un nuovo cantante. Il nome della band l'avete scelto guardando la situazione della politica italiana? Non è stato facile “coniare” Chaos Conspiracy. E' stato frutto di una scrematura molto meticolosa. Per noi era importante individuare, in due parole, un qualcosa che rendesse l'idea del nostro approccio con le contaminazioni in fase compositiva e allo stesso tempo esternare la nostra militanza. Il riferimento più che alla situazione politica italiana (che calzerebbe comunque a pennello) è riferita al mondo “globale” di cui il nostro paese rappresenta una semplice pedina... Conoscete i Prohibition francesi? Vi sentite in qualche modo influenzati dal loro "14 ups and downs" visto che nel vostro ultimo disco ci sono molti richiami specie in 22 Hours In My Huntington Suite e Noam Is my copilot? Non sei il primo che ci accosta ai Prohibition. Tant'è che per curiosità li abbiamo finalmente ascoltati! Nessuno di noi li aveva mai sentiti e ringraziamo per l'accostamento in quanto si tratta di una grandissima band. Come è stato recepito da pubblico e critica "Indie rock makes me sick"? In maniera inaspettatamente entusiasta! Sinceramente i primi riscontri positivi li avevamo già avuti in fase live, ma temevamo cmq un po' la prova su disco, che in qualche modo tende un attimino a mitigare quello che può essere il lato più “hardcore”, se a questo aggiungiamo il fattore, non proprio di secondo piano che si tratta cmq di materiale strumentale, le perplessità che covavamo non erano poche. Pertanto l'accoglienza che stà ricevendo il disco ci lascia decisamente entusiasti. Perchè avete lasciato la Copro Records? Il contratto stipulato con Copro era solo per un disco, scaduto il quale, abbiamo preferito intraprendere una nuova strada, dettata anche da una dimensione e da degli obiettivi artistici diversi. Quali sono i vostri gusti musicali e come riuscite a coniugarli per creare la musica dei Chaos Conspiracy? In realtà i nostri gusti musicali sono piuttosto eterogenei e vanno a coniugarsi alla perfezione con quello che in realtà è il processo creativo, ma cmq restano piuttosto marginali per ciò che concerne il risultato finale che deriva dalle nostre composizioni, se consideri che le cose che ascoltiamo più di frequente sono di matrice prettamente black. Funk, rap e molte cose di estrazione jamaicana.... Ho la netta impressione che siete delle persone a cui piace molto divertirsi e scherzare, perchè questo traspare ascoltando la vostra musica e guardando i titoli dei brani. In realtà il lato ironico che può emergere più o meno palesemente dal disco è sicuramente frutto di un lungo processo di autocensura o scrematura se preferiamo, in quanto le nostre peculiarità “cazzare” possono spesso raggiungere livelli veramente pregevoli. Cmq l'utilizzo di un certo tipo di ironia mista anche ad una discreta dose di grottesco cinismo è dettata per lo più dall'assenza di un cantato e quindi di liriche che ci permetterebbero di veicolare un certo tipo di contenuti, che per noi sono di primaria importanza e che hanno sempre rappresentanto l'intelaiatura principale sulla quale poggia tutto il progetto Chaos. C'è qualcosa che volete aggiungere? Grazie mille per lo spazio e la pazienza. Aspettiamo con ansia un nuovo 14 Dicembre.

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