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PRIMAL FEAR: NEW RELIGION

data

01/10/2007
80


Genere: Heavy Metal
Etichetta: Frontiers
Anno: 2007

I Primal Fear affinano ancora di più il songwriting e tentano anche la carta commerciale con un singolo che riprende spudoratamente le tendenze attuali della musica pesante made in MTV. Rispetto al precedente "Seven Seals", al tempo migliore disco mai scritto dalla band tedesca, questo "New Religion" conferma lo stato di grazia della premiata coppia Schepeers-Sinner e ne aumenta il valore artistico. Da sempre ritenuti(a ragione) la migliore alternativa ai Judas Priest(migliori attualmente alla stessa leggenda inglese), i nostri confezionano un lavoro di ottimo spessore pur non dicendo praticamente niente di nuovo. Brani priestiani a più non posso come le due tracce iniziali o come "World On Fire" i Priest stessi fanno ormai fatica a scriverle. Scheepers è in forma straordinaria. La sola prestazione in "Sign Of Fear"(ma Halford è mai andato così in alto anche durante il periodo d'oro?) lo consacra come uno dei migliori singer attualmente in circolazione. Sicuramente tra i primi posti. Si diceva della carta commerciale, quella giocata con "Everytime It Rains" cantata in coppia con la bella Simone Simons degli Epica. Drammatica ed intensa, ma non originalissima tanto che non sapendo di chi sia si fa presto a confonderla con un brano degli Evanescence. Ma i nostri sfoderano anche una ballatona dagli stessi toni drammatici e sempre interpreta con esaltante partecipazione dal buon Ralph, ovvero "Fighting The Darkness", brano dal titolo evocativo quanto esplicativo. Poi si viaggia su ritmi sostenutissimi con doppia cassa utilizzata a dovere e quando serve, riff pesanti calati nel piombo ed una vena melodica migliorata tant'è vero che "Too Much Time" sembra addirittura uscita dal plettro di Kai Hansen. "New Religion" forse nasconde anche delle potenzialità inespresse. Lo si avverte quando i nostri abbandonano in buona parte la pista di Tipton & C ed approcciano sonorità scandinave(death melodico/gothic) come in "The Course Of Sharon", brano tra i più accattivanti del lotto. Segno che i Primal Fear possono dire anche altro oltre a quello che li ha resi "famosi". Per il momento, e non è poco, accontentiamoci di un disco senza punti deboli nè filler. Uno di quelli(purtroppo non molti) che ti fanno ancora venire voglia di dire che l'heavy metal classico, in fin dei conti, è ancora vivo e che non se la passa poi tanto male.

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