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ORPHANED LAND: MABOOL

data

10/04/2004
92


Genere: Progressive Gothic Metal
Etichetta: Century Media Records
Anno: 2004

A otto anni di distanza dallo stupendo "El Norra Alila", gli Orphaned Land ritornano alla ribalta con un nuovo cd ed una nuova label pronta a puntare su di loro (la Century Media). Per chi, come me, ha seguito la band fin dagli esordi (col mitico "Sahara") questa lunga pausa è stata una tortura; in questi otto anni molte voci si sono rincorse sul destino del gruppo ed ogni volta sembrava che un ritorno di questi talentuosi ragazzi fosse da escludere: poi quasi un annetto fa, la grande notizia: gli Orphaned Land sono in studio per registrare il loro nuovo disco. Ecco, ora "Mabool" è realtà, ed è una realtà stupenda, la dimostrazione della passione (il cantante Kobi Fahri rischiò addirittura la condanna morte come disertore per registrare l'esordio dei nostri) e dell'enorme talento della band israeliana: sì perchè gli Orphaned Land vengono dalla affascinante ma insaguinata landa israeliana e portano con se tutto il fascino e le contraddizioni del loro popolo. Rispetto ai due cd precedenti lo stile del gruppo si è ulteriormente evoluto: al tessuto gothic ( legato ai Paradise Lost), melodic death ( figlio degli At The Gates) ed etnico (con utilizzo di armonie, parti vocali e strumenti della tradizione araba); si aggiungono influenze progressive mai come in questa occasione esibite e sfruttate apertamente. La capacità unica degli Orphaned Land è quella di padroneggiare tutti questi elementi con una naturalezza disarmante e di creare brani dove l'unica regola è che non esistono regole. Tante sono le influenze e gli elementi musicali, ma il tutto scorre fin dal primo ascolto, come un esaltante e caldo fiume di emozioni. Non so in questi otto anni quanto i ragazzi abbiano rimestato questi settanta minuti di musica, ma raramente ho sentito un disco così perfettamente in bilico tra complessità ed immediatezza. Kobi Farhi ha ulteriormente migliorato le sue capacità vocali, riuscendo a sfoggiare growling e screaming assassini accanto a (numerosissime) parti clean vocals assolutamente superbe (l'assolo vocale alla fine di "The Kiss Of Babylon" è da brividi), mentre Yossi Sassi è il solito schiacciasassi nelle ritmiche, capace però di assoli grondanti di feeling; ma tutta la band si esprime a livelli stellari (ancora da citare il divino solo di piano alla fine di "Norra El Norra") codiuvata da numerosi ospiti che contribuiscono ad arricchire un disco che sembra non avere limiti se non quelli della durata temporale. Sembra incredibile, ma in questi settanta minuti di musica non c'è un singolo secondo fuori posto, tutto appare perfetto, come se concepito da menti divine ed è incredibile la ricchezza musicale di ogni brano, tanto da renderne impossibile la descrizione. A tutto ciò va aggiunto, un concept estremamente affascinante, che parte dal tentativo di unione, da parte delle tre religioni monoteiste, degli uomini per salvarli dal diluvio universale, opera che non si realizzerà portando appunto all'apocalisse. Ma non è tutto, se ancora non siete decisi ad acquistare questo capolavoro, va anche detto che nell'edizine limitata del disco, troverete un secondo cd contenente un live acustico meraviglioso, con una cover di "Mercy" dei Paradise Lost da brividi e rivisitazioni di brani di "Sahara" e "El Norra Alila" (i due precedenti cd della band). Penso che veramente non si possa chiedere di più, se dovete spendere dei soldi in un disco, spendeteli per "Mabool" sarà un investimento emozionale per il vostro futuro. Bentornati ragazzi...

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