OBITUARY: CAUSE OF DEATH
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31/10/2005Probabilmente il miglior capitolo ad oggi dell'intera discografia degli Obituary, il presente "Cause Of Death" segna un deciso passo in avanti rispetto al pur discreto esordio avvenuto solo un anno prima. Complice anche l'ingresso in line up del talentuoso James Murphy (ma sarà solo per questa release), i brani che compongono il secondo lavoro del combo floridiano assumono tutt'altro spessore. Monolitico dalla prima all'ultima nota, "Cause Of Death" è un album imperioso e compatto, praticamente inattaccabile. In nove travolgenti canzoni troviamo l'essenza di tutto ciò che è stato il death metal della prima era, dai ritmi lenti e cavernosi dominati dai riff più morbosi, alle accelerazioni sempre incontenibili supportate da un drumwork tanto rude e maniacale quanto preciso e convincente dal punto di vista dell'impatto. La triade posta in apertura basta da sola a spiegare a qualsiasi neofita cosa gli Obituary abbiano rappresentato per il death metal: "Infected", "Body Bag" e "Chopped In Half" entrano infatti prepotentemente nell'elite dei pezzi che, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, hanno dato splendore al genere in questione. Impeccabile la performance di John Tardy, che riesce a rendere unica la proposta della band con quel suo growling liquamoso e ripugnante: perfetto in particolare nell'interpretazione agonizzante di "Dying", e non poteva essere diversamente. Ottima comunque in tutti gli altri brani la prova dell'intero quintetto, sia quando si tratta di spingersi un po' oltre il classico assalto death (la title track in questo senso è la traccia più sperimentale del lotto), sia quando si decide di omaggiare i Celtic Frost con una riproposizione più malsana della classica "Circle Of The Tyrants".
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