NOSEHOLES: Ant And End
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15/11/2019Questo disco sembra uscito nel 1981, quindi suona paradossalmente fresco oggi visto il post punk revival. Giuro di aver recensito l'album senza leggere prima la cartella stampa. Quando l’ho letta non sono rimasto sorpreso: la band tedesca è al secondo disco con l’aggiunta di un primo Ep datato 2017. E si parla, appunto, di No Wave e Disco Punk, con riferimenti ai Devo e ai Residents. Aggiungerei tra le influenze i grandissimi Gang Of Four, come pure Lydia Lunch (se pensiamo a “Vacuum Flies”, pezzo sperimentale lento con uso di sassofono in forma acida e distorta). In “Snowsuit Ranger”, il singolo tratto dal disco, la voce femminile calda, distorta e un po’ narrata può ricordare una giovane Siouxsie. Con “Casino e Vino” e la bellissima “Jackson 4” ci imbattiamo in quei brani postpunk con basso ben in evidenza e ritmica tale da sentire il desiderio irrefrenabile di ballare, come quando si ascoltano i Franz Ferdinand, anche se la voce di Kapranos è di un altro pianeta e il cantato-parlato di questa giovane cantante alla lunga può stancare un po’. I pezzi sono quasi tutti agili e immediati con una produzione un po’ lo-fi; il disco dura poco, ma dice tutto quello che ha da dire in poco più di 25 minuti. Insomma, come ricordavo sopra, con questo disco si torna indietro di quarant’anni, ma nulla sa di ammuffito come quando si recuperano altri generi.
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