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NELSON: Lightning Strikes Twice

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29/10/2010
90


Genere: Melodic Rock
Etichetta: Frontiers
Distro:
Anno: 2010

I gemellini sono tornati! Venti anni dopo aver raggiunto il primo posto nella classifica di billoard, si ripresentano con questo 'Lighting Strikes Twice'. Sono comunque passati più di dieci anni dal loro ultimo e splendido album, 'Life', dopo di che si sono dedicati più alla musica country e tributi in memoria del loro papà Ricky, mito americano degli anni '60. Tornano con le sonorità che li hanno resi celebri, quell'hard rock leggero, colmo di armonie e melodie. Particolare curioso è che già dal lontano 2004 il disco nuovo era pronto, tal 'Transcontinental', che non ha mai visto però la luce; altrettanto curioso è che nel suddetto, oltre ad esserci tre remake dei loro successi, nessuno dei brani composti per quell'album è stato utilizzato per 'Lighting Strikes Twice', ulteriore fattore che ci fa capire quanto siano prolifici ed estrosi i due biondini. Tutti gli scettici sono messi subito a tacere con il brano d'apertura "Call Me", si è subito proiettati dentro la loro dimensione, pezzo sublime con le due voci di Matt e Gunnar che ci riportano indietro di vent'anni: profondono positività, allegria e arte allo stato puro. Un pezzo che è in lizza per l'Oscar della canzone dell'anno! Fattore inquietante è che il livello rimane per tutta la durata del disco su questi standard! Magari c'è l'impressione che si siano messi a tavolino dicendo: "facciamo un disco alla Nelson, senza alcuna divagazione". Un po' come 'Sonic Boom' dei Kiss, per intenderci. Per l'appunto forse ogni tanto esagerano nel nelsonizzare i pezzi, oppure nell'insistere nel riproporre i loro stessi fasti, vedi il primo singolo e video "You're All I Need Tonight" che può essere la "After The Rain" del nuovo secolo, ma il bello è proprio questo, tutti si aspettano i Nelson, non qualcosa d'altro, non un disco emo, di industrial, dove risulterebbero ridicoli. Questo disco non va ascoltato però in memoria dell'esordio, ma come un nuovo grandissimo capitolo della loro storia. Si porta ad esempio "How Can I Miss You" che in verità ha un po' della "I Surrender" dei Rainbow, ma è veramente senza eguali come crescendo e per il lirismo profuso. Sconfiniamo nel mondo di Bon Jovi con "When You're Gone", tuttavia risultando cento volte superiore a quanto prodotto dal belloccio del New Jersey negli ultimi dieci anni. C'è solo una ballad nel vero senso della parola, cosa strana in quanto negli precedenti lavori, country compresi, la presenza di pezzi lenti era massiccia; "To Get Back To You", comunque sublime nel suo triste inizio per poi aprirsi alla grande dalla metà del brano in poi. Il prodotto contiene una gran varietà di divagazioni, mid tempo, brani hard rock, canzoni country tramutate in rock, insomma come detto lo stampo Nelson e' marcatamente ed indefessamente presente, la varietà che ci offrono è tale da non stancare mai, l'attendere su come sarà e cosa ci darà il pezzo successivo è doloroso, ma esaltante. Nota d'obbligo sono le armonizzazioni che sono il loro marchio di fabbrica che li ha resi celebri: la profondità, i colori e le sfumature create sono paradisiache, inimitabili, sono i Nelson, insomma. Sicuramente questo è uno degli highlights del 2010, entra diritto nell'Olimpo degli Dei del Melodic Rock, categoricamente nei primi tre posti in compagnia di Treat e Unruly Child, il dilemma è ora scegliere chi è il numero uno! Al di là di tutto un capolavoro!

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