NECRODEATH: TON(E)S OF HATE
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20/09/2003Spaventoso. Non trovo altro aggettivo per descrivere il ritorno sulle scene dei Necrodeath, realtà italiana della prima ora (era il 1985 quando si formarono) ormai decisa a dimostrare la propria superiorità a seguito della reunion del '98. Se "Mater Of All Evil" era un ritorno celebrato in maniera ineccepibile, il seguente "Black As Pitch" non aveva convinto molto a causa dell'eccessiva monoliticità e furia cieca; un album assolutamente sopra la media ma secondo me non all'altezza del nome Necrodeath. A distanza di due anni il combo genovese si ripresenta al pubblico metal con quello che è probabilmente il suo disco più completo di sempre; produzione e studio nuovi (gli Outer Sound di Roma, che hanno sostituito i peraltro ottimi Underground Studios svedesi), verve compositiva ai massimi livelli, e una band in stato di grazia, ecco gli elementi principali di "Ton(e)s Of Hate", un vortice impazzito al quale non potrete resistere...fin dall'opener "Mealy-mouthed Hypocrisy" si perpepisce che qualcosa è cambiato: tempi spezzati ed estremamente dinamici e riff al vetriolo fanno da base alla voce di Flegias, notevolmente migliorato e meno 'irritante' che in passato. Se "Perseverance Pays" non dice poi nulla di nuovo, "The Mark Of Dr. Z" (track che definire capolavoro sarebbe riduttivo) ci mostra una nuova faccia dei Necrodeath, quella basata sulle fantasiose ritmiche di Peso e riff di chitarra essenziali ma compattissimi e macinati senza tregua...una traccia da puro headbanging sfrenato! "The Flag", remake di "The Flag Of The Inverted Cross" presente sul debutto "Into The Macabre", ci investe come un treno in corsa, risultando anche meglio dell'originale, mentre a chiudere è "BloodStain Pattern", opus di otto minuti che cambia pelle nel suo snodarsi tra sezioni tipicamente thrash e parti relativamente più tranquille. Come avrete capito ci troviamo senza dubbio di fronte a un lavoro di alta classe, registrato bene e suonato anche meglio (un plauso alla sezione ritmica, con Peso che ribadisce il suo ruolo di leader del drumming estremo italiano e non solo), che fa dimenticare l'opaca prova di due anni fa a nome "Black As Pitch"; "Ton(e)s Of Hate" è un disco che andrebbe comprato solo per il nome che ci campeggia sopra...se pensate che il contenuto è da infarto, l'acquisto diventa praticamente obbligato.
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