IN-SIDE: Out-Side

Un pregevole flash-back negli splendidi anni '80 senza trascurare comunque cio che sta avvenendo ai giorni nostri: possiamo definire così la proposta degli In-Side, band proveniente dal Piemonte (regione che ha dato i natali anche agli splendidi Elektradrive) dedita ad un AOR dalle spiccate caratteristiche pomp, con parti di tastiera che ricordano le mirabilie di un certo Gregg Giuffria e synth che sembrano provenire da act come Alan Parson Project che conferiscono uno squisito tocco hi-tech. In queste sette canzoni le melodie, anche per le componenti sopracitate, si mettono veramente in mostra rimembrando i tempi che furono, valorizzate oltretutto dalla voce di Jago impeccabile nell'interpretazione. Tuttavia è bene rimarcare che 'Out-Side' non dev'essere individuato come un'operazione meramente nostalgica come a voler evidenziare un viaggio a ritroso negli eighties perchè qui possiamo rinvenire elementi d'influenza tratti da act che si stanno imponendo nel panorama AOR/melodic rock internazionale, si pensi soprattutto ai Work Of Art nell'utilizzo delle chitarre e dei chorus senza trascurare accenni di melodic metal che non guastano (si ascolti “The Signs Of Time” o “Block 4") e che fanno da giusto contralto a brani dall'andamento più rilassante quali "I'm Not A Machine" e "Break Down", per non parlare di "The Signs Of Time’ e ‘The Running Man’, un rinfrescante tuffo nelle cristalline acque journeyane. Non ci sono brani che spiccano, qui il livello è tendenzialmente uniforme verso l'alto, forse avremmo preferito una produzione dall'impatto un po' più roboante ma si tratta di un aspetto tutto sommato trascurabile. Da promuovere senza alcuna riserva l'operato degli In-Side, anche in virtù di saper proporre con coraggio un sound per certi versi dimenticato e che per ragioni che non stiamo qui a discutere non riesce più ad attecchire come un tempo ma che grazie anche a questi valorosi ragazzi potrebbe trovare nuova linfa vitale regalandoci graditissime sorprese.