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HAMMERFALL: Infected

data

12/06/2011
75


Genere: Heavy Metal
Etichetta: Nuclear Blast Records
Distro: Warner Bros
Anno: 2011

Ottava fatica discografica per gli Hammerfall, e tipico album che provocherà accese discussione tra i vari ranghi dei fan della band. Gli adoratori delle sonorità di 'Glory To The Brave' storceranno il naso a causa delle scelte stilistiche presenti in questo cd, mentre chi non ha apprezzato gli ultimi lavori, dandoli ormai per morti sul piano artistico, avrà motivo di ricredersi. L'evoluzione, se così possiamo chiamarla, che era cominciata con 'No Sacrifice, No Victory', album in cui le ritmiche heavy avevano quasi completamente sostituito quelle power, viene completata con 'Infected'. L'album sembra quasi una vera e propria rigenerazione dello stile Hammerfall, paradossalmente guardando indietro. Basta dare un'occhiata alla copertina che, lontana anni luce dalle precedenti in cui compariva l'impavido cavaliere Hector avvolto da colori vivaci, presenta un anomalo logo grondante di sangue ed una mano che sembra quasi provenire da un film del maestro dell'horror Romero. Ma veniamo al dunque. L'album si apre con "Patient Zero", un bel mid tempo il cui intro sembra la tratto dalla colonna sonora di Resident Evil, e che poi si trasforma in un letale mix di heavy granitico potente. Si prosegue con "Bang Your Head", brano in cui la band fa ritorno sui lidi del power senza però mai abbandonare completamente i riff heavy. "One More Time" è una traccia dal ritmo cadenzato in cui la batteria scandisce i tempi di una marcia militare. Citazione a parte merita sicuramente "Send Me A Sign" che, anche se in definitiva è la riedizione in inglese del brano "Hol Van A Szo" degli ungheresi Pokolgép, è il tipico brano che sembra cucito appositamente per il gruppo: siamo di fronte ad una stupenda ballad dove Joacim Cans dà sfoggio di tutta la sua classe. Sicuramente i vecchi fan potranno trovare piena soddisfazione ascoltando "Dia De Los Muertos", traccia che riporta alla mente i vecchi fasti di 'Legacy Of Kings', ed "Immortalized", un altro stupendo mid tempo in cui le chitarre fanno la parte del leone alternando riff heavy a delle sfuriate in classico stile power. In poche parole gli Hammerfall ritornano per certi versi alle origini, pur marcando ancor di più l'essenza camaleontica che li ha contraddistinti in questi ultimi anni. Ed infatti non mancano neanche escursioni in pieno stile hard rock oltre ai generi citati in precedenza. 'Infected', quindi, è un lavoro in buona parte convincente, maturo, anche se non soddisfa pianamente. Che la - inutile - disputa cominci!

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