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GREEN CARNATION: THE QUIET OFFSPRING

data

08/10/2005
97


Genere: Dark Stoner Hard Rock
Etichetta: Season Of Mist
Anno: 2005

Nuovo disco per i Green Carnation e nuova sterzata stilistica, anche se non drastica come quella avvenuta con il precedente "A Blessing In Disguise", figlio illegittimo del capolavoro della band di Tchort, quel "Light Of Day, Day Of Darkness" dai più considerato un masterpiece in campo dark/doom atmosferico. "The Quiet Offspring" raccoglie l'eredità di ABID e ne sviluppa maggiormente le parti rockeggianti ed incisive, dimostrando una volta di più la maturità stilistica e compositiva della band autrice. Visto il background storico legato alla band in questione ed ai suoi membri vecchi e nuovi (la band vide i suoi natali nei primi anni '90 ad opera di Tchort e dei fratelli Botteri e proponeva un death/black metal di stampo nordico; a causa dell'ingresso di Tchort negli Emperor, il resto della formazione si convertì nella nota avantgarde black metal band degli In The Woods), ci si potrebbe aspettare una certa evoluzione in territorio comunque estremo: tale evoluzione è innegabile e nella musica dei GC si resprira tutta quell'atmosfera eterea tipica dello spirito nordico e norvegese, in particolare. I GC di TQO sono, però, molto distanti dai GC della prima ora! Come detto in apertura, TQO risulta sostanzialmebnte un disco di rock aggressivo e melodico al tempo stesso: una strana mistura di stoner, di doom, di rock, di psichedelia, di progressismo e di mille sfumature e colori indecifrabili singolarmente, ma che nell'amalgama arricchiscono meravigliosamente l'intero album...un album che musicalmente dà l'impressione di essere come un viaggio lungo una intera giornata; le 11 canzoni, infatti hanno una grinta che lentamente va a scemare sino ad infondere nell'animo dell'ascoltatore una triste malinconia, tipica del dark più intimista e sofferto. Tra i brani, tutti reali perle di rara bellezza ed emozione, spiccano le goticheggianti "A Place For Me" e "Pile Of Doubt", le drammatiche e malinconiche "When I Was You" e "Childs Play..." (part I e II), le irresistibilmente rockeggianti e melodiche "Just When You Think Its Standing Tall" e "Purple Door, Pitch Black", la grunge-oriented "Dead But Dreaming", oltre alla potente title track in apertura. Tecnicamente non c'è storia...un disco praticamente perfetto, ricco di strumenti suonati grandiosamente, pregno di pause e silenzi opportunamente distribuiti, infarcito di colori, tonalità, sfumature, preziosismi, virtuosismi...insomma: un disco completo! Per chi era rimasto ai GC di "Light Of Day, Day Of Darkness", ecco il disco che non t'aspettavi e che ti lascia a bocca aperta...come se con questa band non si dovesse esserne abituati!

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