GENESIS: NURSERY CRYME

Oggi torniamo indietro di quasi quarant'anni e ci fermiano al 1971 quando la giovane band inglese dei Genesis pubblicò l'album 'Nursery Cryme'. Dopo i primi due dischi d'esordio From Genesis To Revelation e Trepass e l'ingresso nella line up del gruppo di Phil Collins alla batteria e Steve Hackett alla chitarra ecco che la band inglese ci propone questo disco che ne sancirà i primi successi a livello internazionale. All'inizio il disco non ebbe il ritorno di pubblico che ci si aspettava in patria, ma l'ottima accoglienza nel resto dell'Europa aprirà la strada del successo al gruppo. 'Nursery Cryme', titolo che è la parodia vocale di nursery rhymes (le canzoncine/filastrocche raccontate ai bambini), presenta lo stile che sarà il cavallo di battaglia del gruppo negli anni seguenti: parodia e racconti fantasy/fantastici a fare da padroni su un tessuto musicale complesso e ricercato. Il disco ci presenta una serie di canzoni che spaziano in quello che ai tempi è stato definito il Canterbury Rock: teatralità, drammaticità, ricercatezza e tratti psichedelici che si mescolano senza freni, uniti e guidati dalla'ottima voce di Peter Gabriel. Brani come l'opener "The Musical Box" e "The Fountain Of Salmacis", che si basa sulla storia della ninfa Salmace ed Ermafrodito, lasciano il segno in un disco che sa colpire l'ascoltatore per non lasciarlo più scappare. Le trame ricercate e sofisticate, ma senza mai sfociare in un barocco eccessivo, danno un senso di bellezza e di ricerca della perfezione, facendo però da contraltare a storie cupe e drammatiche raccontate nei testi. Basti pensare alla copertina che rimanda la testo della prima traccia dove una bambina uccide con una mazza da croquet il suo compagno di giochi... Questo riuscire a mettere insieme queste due peculiarità sono un'arma che i Genesis hanno saputo sfruttare al massimo, creando con questo album una delle più interessanti band degli anni '70.