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DEAD & BREAKFAST: Rebirth

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26/04/2017
85


Genere: Horror Punk, Hard Rock
Etichetta: Unsigend
Distro: Atomic Stuff Promotion
Anno: 2017

Resuscitati direttamente dalle mefitiche atmosfere horror anni ottanta, il terzetto italiano che mutua il proprio moniker da un brano dei Frankenstein Drag Queens from Planet 13 del celebre Wednesday 13, conosciuto ai più come membro dei Murderdolls, ci riprova con questo terzo full-length intitolato 'Rebirth'. Rinascita, è proprio il caso di dirlo, soprattutto dopo l'uscita di due dei membri fondatori, vicenda che ha scosso la line-up del trio portandola ad una radicale trasformazione. Tutto ciò non ha potuto che influire anche sulla proposta sonora che i nostri oggi ci sottopongono e che vede una significativa evoluzione rispetto ai dischi precedenti; se un disco come 'Worst Case Scenario' poteva dirsi connotato da una forte infuenza ed attitudine punk-rock anni settanta che spaziava dai Ramones ai Misfits, magistralmente espressa ma sicuramente da considerarsi ancora un po' acerba, tutt'altro viene testimoniato da questo nuovo LP. Intendiamoci, la matrice punk-rock continua ad essere l'ingrediente principale del mix, facendo dei nostri D&B i figli illegittimi dei capostipiti americani dell'horror punk, ma a questa si unisce anche una componente smaccatamente più "hard&heavy", più sleeze e scanzonata che li accomuna a band come gli Hardcore Superstar. La novità è proprio questa, tra i sette brani che compongono questa nuova fatica riusciamo a cogliere una maggiore maturazione artistica, brani meglio strutturati, soluzioni melodiche più curate con un piglio sicuramente più pesante. Notiamo una piacevole alternanza tra pezzi dal forte impatto lanciati come un treno in corsa, come l'opener o "Tarantula" che si contraddistingue per un ottima prova solista di Gigio che dimostra di avere un ottimo tocco ed un gusto sopraffino, a pezzi che non disdegnano di puntare anche su soluzioni più melodiche, come "Nightmare" o "Timmy". Il ritmo, come vuole la tradizione, si mantiene alto ed i brani scorrono veloci, si passa dalla roboante "Dead & Breakfast" che ricorda l'hard&heavy sporco e stradaiolo proposto dai Chrome Division, alla antemica "Inch By Inch" che sicuramente farà molta presa in sede live per il suo piglio melodico e per il suo ritornello che si stampa facilmente in mente e che ricorda i primi lavori della compagine svedese già più volte sopra richiamata. Oltre la perizia in sede di songwriting non è da sottovalutare inoltre l'ottima scelta dei suoni in fase di produzione che non fa sfigurare questo disco se paragonato a lavori più blasonati del panorama europeo e non solo e che contribuisce a renderne piacevole l'ascolto, adatto sicuramente a contesti caciaroni da party alcolico. L'amarcord che ci piace!

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