CHILDREN OF BODOM: SOMETHING WILD
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31/07/2003"Something Wild" è il debutto, avvenuto ormai nel lontano 1997, di una delle band che più ha saputo scuotere il panorama metal, sia estremo che non, negli ultimi anni. Un gruppo capace di unire tecnica, aggressività, melodia e inserti sinfonici accontentando un po' tutti i cultori della musica pesante, e se si pensa che all'epoca i 'bambini di Bodom' erano poco più che diciottenni, non si può che rimanere allibiti di fronte alla maestria con la quale ci propongono la loro creazione. Dopo una breve intro d'atmosfera che non fa presagire nulla di buono (in senso ovviamente positivo), è l'attacco di batteria di "Deadnight Warrior" a darci il benvenuto: riff al fulmicotone si incrociano disegnando melodie armonizzate mentre la tastiera del superbo Janne fa da sostegno e la voce di Alexi Laiho, quando questi non è impegnato a cesellare pulitissimi e ipertecnici assoli, ringhia diabolica dietro il microfono. Assistiamo così alla perfetta unione di Dissection, In Flames, Iron Maiden e Stratovarius. Un mix avvincente che durerà per tutto il disco senza cali di tensione, culminando in altri highlight quali "Lake Bodom" e "Touch Like Angel Of Death". A differenza dei lavori che seguiranno, "Something Wild" è molto grezzo, non solo dal punto di vista della registrazione (si tratta pur sempre di un debutto di cinque anni fa), ma anche esaminando i brani, all'interno dei quali i tempi di batteria grind si affievoliranno sempre di più nel corso della carriera dei Children, e questo è un po' un peccato. Considerazioni sul futuro a parte, "Something Wild" è senza dubbio un disco importante e dall'altissimo valore, che non va ignorato, soprattutto in tempi come questi dove l'originalità è merce rara...
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