BONRUD: BONRUD
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12/09/2004All'interno della vasta schiera dei new comers di questo 2004 in corso, un posto di sicuro interesse va indubbiamente assegnato ai melodic rockers Bonrud, band che prende il suo monicker dall'omonimo chitarrista tuttofare, occupatosi in questa release anche delle parti di basso, tastiere e percussioni, il tutto per lasciare scoperti solo i ruoli di lead singer e batterista, ricoperti rispettivamente dal disinvolto Dave Hendricks e dal vivace Paul Higgins. La proposta dei Bonrud va ad inquadrarsi, con riferimenti più o meno marcati, nelle immediate vicinanze degli ultimi lavori solisti di Stan Bush e Vinny Burns, il tutto completato qua e là con qualche richiamo agli Harem Scarem prima maniera, in particolare per quanto riguarda le trascinanti parti di chitarra, assolutamente attraenti nella loro semplice capacità di coinvolgimento. La voce del già citato Dave Hendricks va a completare il riuscito mosaico del cd in questione, offrendo una prestazione positiva sotto tutti i punti di vista, capace di convincere sia nelle parti tirate che in quelle maggiormente emotive. La produzione non fa di certo gridare al miracolo, anzi mostra anch'essa qualche piccola debolezza (come molte altre uscite del genere) relativamente ai suoni di batteria, con particolare riferimento allo stantìo suono del rullante, ma questo è comunque un particolare alquanto trascurabile, poiché il vero tema trainante dell'album va ricercato nell'attitudine vincente delle melodie in esso contenute, quasi a confermare che non servono chissà quali elementi per far funzionare a dovere un disco, se non un songwriting abbastanza intellingente da conferire il giusto tiro a tutti i brani prescelti. Voi vi starete chiedendo se alla fin fine questo è un prodotto che merita di essere acqusitato, e da buon amante di tali sonorità vi rispondo di sì, ammonendovi comunque sul fatto che le idee stravaganti e le esuberanti novità stilistiche sono da ricercare in un'altra parrocchia. Quella in questione è infatti saldamente legata alla tradizione, memore del fatto che, nelle lande del rock melodico, la semplicità è spesso indicata come uno dei maggiori fattori di riuscita. Gradevole, come un mite e sorridente sole in un azzurro cielo mattutino.
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