ATREYU: A DEATHGRIP ON YESTERDAY
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29/03/2006Fantastico, sono tornai gli Atreyu! Gli autori di due ottimi dischi come “Suicide Notes And Butterfly Kisses” e “The Curse” si rifanno vivi con il loro terzo album; le premesse avute con gli entusiasmanti lavori precedenti lasciavano presagire un vero botto con tutti i crismi, complice anche la solita collaudata e spesso veritiera equazione terzo album=masterpiece o quasi. E invece no. “A Deathgrip On Yesterday” è, detto fuori dai denti una delle cose (cose, neanche dischi, ‘cose’) più avvilenti che abbiano toccato le mie orecchie negli ultimi mesi. Forse le mie speranze erano troppo puntate in alto, o forse ero abituato a consumare lavori come i due citati poco sopra fatto sta che questa supposta, mi si perdoni il pessimo anche se adatto doppio senso, consacrazione della band statunitense riesce a demolire tutta la fiducia che gli Atreyu si erano costruiti in pochi anni. Prendete il tipico Atreyu-sound, quello fatto da riff emo/swedish, strofe growlate e ritornelli puliti, toglietegli tutte le parti migliori lasciando solo gli scarti, ed ecco che è pronto “A Deathgrip On Yesterday”. I primi secondi dell’opener “Creature” sono addirittura entusiasmanti, mettono la carica, poi al primo attacco del refrain ti vien voglia di andare a farti un caffè. Il problema è che tutto ciò avviene per l’intera durata del disco, se si escludono due (DUE) brani davvero molto buoni, il singolo “Ex’s And Oh’s” e “My Fork In The Road (Your Knife In My Back)”, dove perlomeno i nostri recuperano un barlume di lucidità e di ispirazione con un guitarwork e dei ritornelli all’altezza del passato. Il resto è il nulla più assoluto, brani mosci che potrebbero tranquillamente provenire da un qualsiasi demo di leccatissimo emocore che tenta di scimmiottare Trivium e Bullet For My Valentine. Ancor più triste è il fatto che probabilmente anche in tempi di vacche magre robe del genere verrebbero snobbate allegramente. Spero non siano le prime avvisaglie della fine. Spero che gli Atreyu rinsaviscano. Io intanto preparo la lapide, ci si vede al prossimo disco.
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