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LA GRAZIA OBLIQUA

La Grazia Obliqua è una band romana che da oltre 10 anni ci delizia con una commistione di dark/wave/neofolk/elettronica dal piglio assolutamente non scontato. La collaborazione con Cristiano Santini (Disciplinatha/Dish Is Nein) per la pubblicazione dell’ultimo lavoro ha dato ulteriore impulso alla loro vena creativa ed il risultato finale è di notevole valore artistico. In occasione dell’ultimo live al Glitch di Roma abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Valerio Michetti (batterista).

Cosa significa La Grazia Obliqua e da dove deriva la scelta del nome? Ognuno di noi potrebbe dare una risposta differente a questa domanda poiché non c’è una definizione condivisa e ancor meno una spiegazione univoca per il nostro nome, io posso dirti che valore ha per me: rimanda all’idea di fare Arte ricercando bellezza (la grazia) in maniera non conforme (obliqua)

“Canzoni d’Amore e Morte ed Altri Eventi Accidentali” è un incrocio tra le sonorità degli ultimi Disciplinatha/Dish Is Nein, le liriche dei CCCP/CSI/PGR e dei Diaframma; la collaborazione/produzione di Cristiano Santini avvalora questa tesi, vi ritrovate? Assolutamente sì, i nomi citati fanno parte del nostro eclettico bagaglio di ascolti e assieme ad altre forme di ispirazione contribuiscono alla creazione del nostro suono e del nostro immaginario

A cosa si deve la scelta di rendere in italiano “Fall Apart “dei Death In June? Non credete che dopo "Brown Book" abbiano riproposto sempre la stessa solfa? Dal fatto che è una canzone che ci piace molto e il testo tradotto e riadattato alla nostra lingua si prestava particolarmente bene tanto da sentirlo sufficientemente nostro senza che perdesse la natura originale, riguardo riprodurre sempre uno stile ben riconoscibile (io non la considero affatto “la stessa solfa) credo abbia a che fare col gusto e col sentire personale, se una band ama sperimentare e cambiare pelle ogni volta mi piace molto ma apprezzo anche chi onestamente non si snatura solo perché è obbligatorio cambiare per forza come cambiano le mode, per me i DIJ sono stati dentro questa seconda categoria e va benissimo così

Come siete finiti a pubblicare l’ultimo disco con la Contempo Records? Un rapporto il nostro che nasce come appassionati degli album e delle band prodotte negli anni da Contempo e poi sviluppatosi in un rapporto professionale nato dalla stima reciproca e dal fatto che loro hanno apprezzato e anche valorizzato il materiale de La Grazia Obliqua: hanno ristampato il nostro primo CD e pubblicato il vinile del nostro secondo disco (che invece in versione CD è uscito per la Black Fading del nostro produttore artistico Cristiano Santini), è stato un percorso molto naturale e spontaneo dal 2020 a oggi

Dal vivo colpisce il cantato stentoreo e declamatorio del vocalist e si nota una preponderanza della parte elettrica del sound rispetto a quella elettronica, è una scelta o vi viene naturale? Abbiamo un approccio molto creativo e spontaneo anche nel rispetto delle peculiarità tecniche della musica, quindi non c’è nulla di programmato e se una faccia della nostra musica a volte ha la meglio su altre in un determinato contesto (che sia la produzione di un live o di un album) è solo legato al gusto e alla visione artistica del momento, spesso ci piace stravolgere gli arrangiamenti delle canzoni e vestirle in maniera diversa dentro contesti differenti

Quali sono le band/generi musicali che mettono d'accordo i vostri gusti e quali possono essere considerati come influenti nel vostro sound e modo di produrre? Come per il nome della band anche in questo caso ognuno di noi potrebbe citare mille nomi diversi che mettono d’accordo tutti, siamo consumatori onnivori ed eclettici dell’Arte a tutto tondo e non ci fermiamo solo alla musica fra l’altro, per quanto mi riguarda ci sta dentro sicuramente il post punk, la new wave italiana, il jazz e la musica classica, il rock degli anni 70, un certo tipo progressive, la musica elettronica, il kraut rock, la psichedelia e la musica industriale.

Ogni disco racchiude diverse influenze (dark/wave, neofolk, elettronica) da dove proviene questa promiscuità? Dal fatto, come accennavo sopra, che siamo davvero consumatori onnivori di musica, cinema, teatro, letteratura, ecc. a 360° e tutto ci nutre e ci ispira in ciò che poi produciamo creativamente/artisticamente

Che rapporto avete con le altre arti (teatro soprattutto)? Siamo profondamente affascinati dalla scrittura in senso generale e quindi anche da ciò poi diventa rappresentazione teatrale, una forma di espressione e comunicazione che io sento particolarmente vicina alla musica.

Nostalgia degli anni 80? Sono nato nel 1977, ho attraversato gli anni '80 da bambino e anche se ho avuto una bellissima infanzia che rivivo sempre con gioia e affetto nei mie pensieri. In realtà i ricordi più diretti e soprattutto le prime esperienze in ambito musicale risalgono agli anni '90, gli anni della mia adolescenza che è stata davvero piena di cose bellissime che ancora oggi costituiscono le basi della mia formazione umana e artistica; pur amando il mio passato non ho nostalgia alcuna e vivo serenamente il mio presente proiettandomi nel futuro e in tutta la musica che spero di continuare a fare con soddisfazione.

Come vi rapportate con i media, social in primis? Io vivo tutto in maniera molto “obliqua” appunto, li utilizzo come mezzi per esprimere le idee e la visione artistica e in generale del mondo che più mi appartengono, di certo non seguo i diktat o le regole degli algoritmi, uso gli strumenti informatici e social in modo creativo e personale esattamente così come suono la batteria.

Cosa vi ha spinto a far parte del Kollettivo Artisti Indipendenti? Il senso di appartenenza e condivisione con persone che ci piacciono tanto umanamentequanto artisticamente, siamo stati tra i fondatori e primissimi firmatari del manifesto del K.A.I. oltretutto.

Un parere sull’attuale scena gothic/dark/wave italiana e non: Tante cose belle ed interessanti e tante schifezze (in senso buono e senza offesa) ma questo è un discorso molto personale e vale per tutti i generi musicali e le relative scene.

Cosa ne pensate della fruizione della musica in streaming, preferite i vecchi supporti fisici o la cosiddetta musica liquida? Per me vale lo stesso discorso che ho fatto sopra per i social, per quanto mi riguarda preferisco i CD ma alla fine va bene qualsiasi formato perché ciò che conta è il contenuto artistico.

Il lavoro di Alessandro  (Psichiatra e Psicoanalista) incide nella scrittura dei testi? Alessandro Bellotta (Voce): La mia formazione da psichiatra e psicoanalista ed in modo particolare il pensiero di Carl Gustav Jung si esprimono inevitabilmente anche nella visione artistica de La Grazia Obliqua. Il mio interesse è più per ciò che accade "dentro" il labirinto della psiche che per ciò che accade "fuori", nel mondo. I miei testi hanno sempre una doppia chiave di lettura, letterale e simbolica e posso dire che sono l'espressione di un continuo dialogo tra Coscienza ed lnconscio, tra Spirito del Tempo e Spirito del Profondo. La Grazia Obliqua nasce, si esprime e racconta ciò che accade nel territorio dell'Ombra e dell'Anima.

Progetti paralleli? Come batterista amo molto le collaborazioni, infatti sia su disco che live suono spesso con altri musicisti e faccio parte dei seguenti progetti: Tamurakafka, Bartok Ensemble, Olympian Gossip, Il Ciclo di Bethe, B.A.V.A., Mira Onirica, Fade 2 Grace, Helena Velena, Marcho Gronge e Das Projekt.

Siete alla ricerca di un nuovo chitarrista ed un nuovo bassista? Posso annunciarti con vero piacere che abbiamo ufficialmente trovato le persone adatte al ruolo, ovvero: Francesco Ciancio alla chitarra e Carlo Cruciani al basso, entrambi musicisti molto preparati tecnicamente e di grande esperienza.

Ascoltate alcune trasmissioni radio? Assolutamente sì, moltissime sono le trasmissioni che ci piacciono, così tante che è difficilissimo citarle tutte senza dimenticare qualche amico di cui magari siamo stati anche onoratissimi ospiti.

Il brano “L’Eterno Era Notte” contiene un arpeggio carpito a ‘Winning’ dei The Sound tratto dal disco “From the Lion’s Mouth”, lo sapevate? Decisamente no, non si può in alcun modo parlare di arpeggio carpito (neppure nel senso buono del termine) perché sono note differenti, RE MI RE SOL quelle della nostra canzone, mentre quella dei Sound è DO# SOL#, forse ritmicamente potrebbero somigliarsi le figure dei due brani ma anche in questo caso la risposta è no e in più l’ispirazione per le mie parti di batteria è venuta dai Led Zeppelin e non dai Sound

19. Volete aggiungere qualcosa: Grazie della  chiacchierata, buona musica e che sia naturalmente obliqua.

Si ringrazia immensamente Giacomo Elettrodo per il suo corposo aiuto nella stesura dell'intervista.

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