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DARK LUNACY

Come Pippo Inzaghi, nella partita di semifinale contro l'Ajax, anche io ho segnato il mio gol a tempo scaduto...prima che le luci calassero definitivamente sulla serata di presentazione di "Forget Me Not", nuova release discografica dei Dark Lunacy, ho "arpionato" il leader della death band parmense, il carismatico Mike Lunacy. Nonostante l'ora tarda e la stanchezza incombente, Mike si è prestato volentieri a rispondere alle domande che il vostro inviato preferito ha pensato di sottoporgli.... Allora Mike, presenta ai lettori del magazine Hardsounds il vostro nuovo disco, questo..."Forget Me Not".

Esatto! "Forget Me Not" è il secondo capitolo dei Dark Lunacy da quando sono stati formati. E' la riconferma di quello che era stato precedentemente, con la leggera differenza che questo nuovo lavoro è maggiormente complesso, più articolato ed anche più concentrato, sotto un certo punto di vista. Questo perchè, comunque, mentre il primo disco era stato il frutto di anni ed anni di lavoro, prima di approdare ad un contratto, questo è stato fatto in due anni; i suoni sono più amalgamati e più mirati ad un certo tipo di contesto, mentre prima, su "Devoid" (l'album precedente), spaziavano in lungo ed in largo. Penso che questo sia un lavoro più maturo, meglio suonato, solamente per il fatto che abbiamo guadagnato maggiore esperienza...più concerti fatti, insomma....

Hai parlato di due anni dalla produzione di "Devoid" sino a questo "Forget Me Not"; cosa avete fatto in questi due anni, a parte, ovviamente, produrre questo nuovo disco?.

Abbiamo tenuto alcuni concerti per rimanere con la ruggine lontana da certi meccanismi e comunque, abbiamo passato gran parte del tempo in studio perchè l'album non è stato registrato in uno studio dell'etichetta discografica, ma il nostro produttore ci ha permesso di registrarlo in casa nostra. Di conseguenza è venuto fuori un lavoro, secondo me, molto curato, perchè non avendo la premura di dover finire e di dover correre dietro a dei contratti, le cose si sono fatte con più calma. Così una registrazione di 3/4 mesi è diventata di 6/7 mesi...ed è per questo che, comunque, è passato un bel pò di tempo.

Nel frattempo, però, c'è stata la produzione di quel mini insieme agli Infernal Poetry, in cui avete dato un anticipo dei nuovi brani.

Esatto, anche perchè era molto tempo che eravamo fermi... lo abbiamo fatto, tanto per far girare un attimo il nome.

Cosa avete in previsione per quanto riguarda le date dal vivo?

Per adesso, oltre alla data della presentazione di oggi, ci sarà un festival dove suoneremo qualche pezzo, il 28 giugno, a Porto San Giorgio, nelle Marche. Da li in poi ci aspettano 2 o 3 settimane di ferie, dopo di che faremo una trasferta in Messico per 2 settimane..."Devoid", che lì è uscito solo un anno fa, da loro ha fatto un grosso scalpore, così ci hanno chiamato per una tourneè.

Parlando proprio di "Devoid", io trovo che sia un pò più orchestrato rispetto a "Forget Me Not". Quest'ultimo lo vedo un pò più diretto... almeno, per quello che ho potuto sentire stasera!

Si, si... come ti dicevo prima, con "Devoid" c'era il risultato di tanti anni di lavoro, tante speranze, tante cose...

Il classico primo disco dove....

...dove ci butti dentro tutto te stesso!

Un ultima domanda prima di lasciarti andare, so che devi arrivare sino a Parma. Mi sbaglio o c'è stato un cambio all'interno della formazione dei Dark Lunacy?

No, non ti sbagli; è cambiato il bassista. Siamo rimasti molto amici con Harpad, ma lui ha avuto grossissimi problemi familiari e non se la sentiva, lui per primo, di proseguire gli impegni. E' stata una scelta, dolorosa ma necessaria. D'altro canto Imer (il nuovo bassista), è molto molto bravo, sia dal punto di vista tecnico che umano.

Vuoi aggiungere qualcos'altro?

Ti ringrazio di avermi permesso di esprimere qualche idea e ti incito a continuare con il tuo lavoro, perchè è grazie a voi che noi siamo qua.

Bene! Manda un saluto ai lettori di Hardsounds.

Ciao ai lettori di Hardsounds... Mike Lunacy vi dice di continuare a seguire questo magazine!!

Ok! Ciao Mike.

Ciao a te ed alla redazione.

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